sabato 22 novembre 2014

ci vuole vento pioggia e sangue nelle vene ...

"eppure ho questo vuoto tra lo stomaco e la gola
voragine incolmabile
tensione evolutiva
nessuno si disseta ingoiando la saliva
Ci vuole pioggia
vento
e sangue nelle vene
e una ragione per vivere
per sollevare le palpebre
e non restare a compiangermi
e innamorarmi ogni giorno ogni ora ogni giorno ogni ora di più .."



sabato 15 novembre 2014

un certo modo di vedere il mondo ..

A me risulta che la ricerca del senso è una sorta di partita a scacchi, molto dura e solitaria, e che non la si vince alzandosi dalla scacchiera e andando di là a preparare il pranzo per tutti. È ovvio che occuparsi degli altri fa bene, ed è un gesto così dannatamente giusto, e anche inevitabile, necessario: ma non mi è mai venuto da pensare che potesse c'entrare davvero con il senso della vita. Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso dell'animo, o di miseria, dipende dai casi. Peraltro, è anche possibile che mi sbagli. È giusto un pensiero istintivo – un certo modo di vedere il mondo.
Alessandro Baricco: Mi resta ancora del gioco ma non so quanto: Ma un poco ce n'è.


il desiderio che non si trattiene !

- Dimenticavo di dirle..
- Dica..
- Che ho voglia di fare l'amore con lei... che non si può immaginare...
Ma questo non lo dico mai a nessuno... soprattutto a lei.. 
mi dovrebbero torturare per farmelo dire.
- Dire cosa?
- Che ho voglia di fare l'amore con lei... ma non una volta sola...
tante volte... ma a lei non lo dirò mai... solo se diventassi scemo
le direi che farei l'amore anche ora... qui...davanti a casa... per tutta 
la vita.

Roberto Benigni


sabato 1 novembre 2014

Secondo me questa è : LA POESIA PERFETTA !!!

Arrivò, quell'autunno. Improvviso, pur se atteso e intuito, coi suoi misteri e un vento di carezze che sognava di svelarli. Ma il mistero più grande fosti tu, fatta di nebbia e nerofumo, di parole straniere, cioccolato di gianduia, e non dimentico il profumo, rossetto e coltello a serramanico sapientemente dosati, non saprò mai quanto consapevolmente.
Ora non ti amo più, anche se un minuscolo pezzo del mio cuore troverà molto spesso il modo di battere per te. Non ti amo nello stesso modo di allora, almeno. Gli amori e gli autunni cambiano, le vite di tutti vanno avanti, o indietro, che ne sappiamo in fondo, anche nostro malgrado. E di te non è che sappia più molto, rari auguri nei giorni stabiliti, senza neppure un caffè a dividerci nè a unirci, comodo alibi per nostri antichi pomeriggi di entusiasmo giovane e ingordo di noi. Ma so che ci sei, e da qualche parte ami, detesti, respiri, sorridi. E forse riesci ancora a ridere, quasi come allora. Quella tua risata viva. E per questo mio tipo d'amore, che amore non è più, ma è sempre, sempre molto più di un banale ricordo, è sufficiente. Perchè lui se ne infischia dello spazio. Può permettersi, lui, di irridere il tempo. Perchè, lui si, sa esser quel che io non so, muto e imperturbabile. Eterno.
Lorenzo Franzoni