martedì 27 dicembre 2016

Penny Dreadful ... un viaggio nei tormenti umani.

Considerare Penny Dreadful semplicemente una serie horror-fantasy è sicuramente un atto ingiusto.
Ho iniziato a seguire questa serie totalmente affascinata dal suo animo gotico, dall'atmosfera di una Londra vittoriana. Da quella nebbia cupa che accarezzava la solitudine delle persone in quei tempi bui.
Mai avrei creduto però, di emozionarmi così tanto. Mai avrei creduto di innamorarmi così profondamente dei suoi personaggi, i più tormentati ed i più struggenti che abbia mai incontrato in una serie televisiva. Una serie tv che vuole essere un'ode alla poesia, alla letteratura, con dialoghi cosi profondi da commuovermi continuamante, emozioni che ormai sono divenute nei film una rarità.
Si respira una solitudine sconfinata addirittura difficile da accettare, il lato oscuro di ogni personaggio emerge come a testimoniare che, volenti o nolenti, esso fa parte di ognuno di noi senza alcuna eccezione. Nonostante il coraggio e l'estrosita' nel mettere in unica serie tv personaggi della letteratura quasi intoccabili e creature divenute leggende, si ha la sensazione che tutto sia credibile. La parte fantasy-horror passa in secondo piano e ciò che invece prende sempre più forza di puntata in puntata, sono le personilita' così complesse e spesso oscure di ogni protagonista.
Non troverete felicità, spensieratezza e storie di amori magnifici, non troverete la linea che separa netta il buono dal cattivo e il giusto dallo sbagliato. Non troverete eroi, o meglio troverete eroi a loro malgrado, quasi costretti ad esserlo, eroi che hanno a che fare con le loro debolezze, fragilità, le loro tentazioni e le loro cicatrici.
Se vi va di emozionarvi, se vi sentite pronti a fare i conti con il tormento eterno dell'uomo, se siete in grado di accettare il sapore amaro della tristezza e della solitudine, io vi dico GUARDATELO !!
E' un viaggio nella nebbia, nella disperazione e un po' in ognuno di noi.
Chiara

mercoledì 14 dicembre 2016

Mi mancherai Signor Cohen

Più ascolto la radio e più so che mi mancherai Signor Cohen. Tu che mettevi la parola hallelujah mentre parlavi di una donna nuda al chiaro di luna che legava il suo uomo ad una sedia mentre gli rasava i capelli , tu che con tutta la tua eleganza trasudavi sensualità.
Tu che sapevi dirle certe cose sporche col tuo portamento pulito.
Diglielo Signor Cohen a questi cantanti educati che non valgono un soldo bucato, diglielo che le cose sporche vanno dette, che le canzoni non sono titoli di giornale fasulli ma devono sputare la realtà in faccia alla gente.
Insegnagli a cantare l'amore, quello sensuale, a cantare l'erotismo, ad usare la voce come facevi tu, in quel modo che che se chiudi gli occhi sembra che qualcuno ti accarezzi nel buio. Che raccontavi cose scomode, che prevedevi il futuro, che vedevi il grigio in cui ci stiamo immergendo. Diglielo a questi stupidi cantanti che ripetono sempre le stesse cose, più la musica è per bene e più la gente fa schifo. Insegnagli a non essere così maledettamente tutti uguali.

Insegnagli come si porta il cappello.

Sai Signor Cohen, alla radio nessuno ti passa più , solo il giorno in cui sei morto. Solo l'ipocrisia del momento.
Allora io chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare al buio, dance me to the end of Love ..
Mi mancherai Signor Cohen .
Chiara