mercoledì 24 maggio 2017

"e l'egoismo sdruciolo che abbiamo tutti quanti ... "

Avevo un'amica, io nove anni e lei dieci.
Siamo cresciute insieme combinandone di tutti i colori. Io passavo da lei la mattina ed insieme andavamo a scuola, mano nella mano, come le vere amiche fanno. Molti pensavano che fossimo sorelle, anche una volta cresciute.
Gli anni passavano e nemmeno ci facevamo caso, troppo prese dalla vita.
Lei era triste ed io c'ero, lei faceva casini ed io c'ero, voleva consigli ed io c'ero. Ho scoperto di avere il cancro e lei non c'era più.
Inizialmente veniva a trovarmi ogni tanto, poi è passata a qualche telefonata, qualche messaggio e poi un bel giorno è semplicemente sparita. Puff. Anni volatilizzati in un attimo. Mi chiedevo persino se avessi io la colpa.
E mentre provavo il dolore della malattia, mi preparavo ad abituarmi alla sua assenza. Mandavo giù l'amaro in bocca, per poi puntualmente vomitarlo.
"Sei come una sorella", me lo diceva sempre.
Due anni dopo, la notte della vigilia di Natale ricevo un messaggio, come un augurio, puntuale a mezzanotte.
"Ti chiedo di perdonare la mia vigliaccheria, non ti sono stata vicino perché soffrivo troppo a vederti in quelle condizioni, vorrei tanto rivederti".
Ho tenuto quel messaggio per molto tempo senza mai rispondere. Se ne era andata senza spiegazioni, io feci lo stesso. Non stava a me perdonarla per ciò che era.
Se decidiamo di non stare accanto ad una persona che amiamo mentre lotta tra la vita e la morte, non possiamo pensare di poterlo fare dopo, perché forse un dopo non ci sarà. E se persino di fronte a questo pensiero così spaventoso, noi scegliamo di sparire, allora di quella persona non ci importa nulla.
Aveva messo davanti alla mia malattia la sua sofferenza, la sua debolezza, per non soffrire aveva preferito lasciare quella mano, dopo 17 anni.
Aveva messo davanti sé stessa.
Sapete cosa vi dico ? Che non è vero che alcune persone non sono pronte per certe cose, non è vero che per alcuni è più difficile, non è vero che non tutti sono forti abbastanza, balle sono solo balle. Quando si ama qualcuno si è pronti a tutto. Lo si deve essere per forza, non ci sono scuse. Si sopporta un cuore esplodere di dolore, si sopporta il terrore più impensabile, ci si annega di lacrime, e la notte si è pronti ad affrontare gli incubi peggiori. Ma non si scappa.
Non importa quanti chili ha perso, non importa se non ha più i capelli, non importa quanto sia difficile guardarla. Devi prendere la sua fragile e stanca mano tra le tue e dirle "andrà tutto bene, andrà tutto bene, ci sono io con te"
Chiara

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