lunedì 4 settembre 2017

Qualcuno mi salva dagli artigli della notte

Capita spesso che la notte sferri i suoi artigli nascosti sotto il letto. Mi lascio spaventare, tento di difendermi ma li sento, sono intorno a me, inizio a sentire i graffi sul mio corpo.
Così trovo rifugio in una playlist. Il primo che arriva a salvarmi è il Signor Cohen. Mi prende per mano e insieme balliamo un lento, in una sala con grandi lampadari ai soffitti. La tranquillità che la sua eleganza trasmette è inspiegabile. Vedo nei suoi occhi storie di amori impossibili. Appena il tempo di abituarmi, di imparare i passi, e la sua figura piano piano svanisce. Mi ritrovo sul sedile di un auto a guardare fuori da un finestrino. Il paesaggio che mi scorre accanto lo conosco, è la mia Irlanda. Il verde è inconfondibile. Capisco che i Cranberries mi hanno rapita. Abbasso il finestrino e come un aquilone la mia mano gioca col vento. Mi mancava quel vento, mi mancavano quelle nuvole.
Chiudo gli occhi per pochi istanti e quando li riapro tutto è nuovamente cambiato. Ci sono candelabri in ogni angolo della stanza e quadri di antichi ritratti appesi alle pareti. L'atmosfera mi fa sentire a casa. O meglio, mi fa sentire dove avrei sempre desiderato vivere fin da bambina , sono in un Castello. Il camino in fondo alla stanza è acceso, il tepore mi avvolge. Fuori la pioggia è incessante ed il vento ulula come la solitudine di una cane.
Mi sdraio su un divano in velluto nero e guardo il fuoco prendere forme sinuose,  sento lo stesso calore di un abbraccio. Capisco che è la dolce Lovesong dei Cure.
E senza nemmeno rendermi conto, ad un passo dal sonno eccomi lì, su un terrazzo di un grattacielo. Ho una birra in una mano e nell'altra solo il vuoto. Tutto intorno a me è illuminato. È notte fonda, ma persino da lì in cima riesco a  percepire la presenza di persone per la strada. Persone che come me, hanno i loro artigli sotto il letto con cui fare i conti. Ricordi, paure, dolori, dubbi e poche certezze. Forse il loro rifugio è la strada. E mentre giungo a questa riflessione, prima di abbandonarmi completamente al sonno la riconosco, ora so chi mi ha portato lì, Ordinary People. La voce di John Legend mi conduce lontana da ogni ombra presente nella mia stanza. Sono al sicuro.
Almeno per stanotte.
Chiara

Nessun commento:

Posta un commento