venerdì 3 novembre 2017

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È strana la tua casa ora che non ci sei più.
Prendo quell'ascensore e sento già il nodo in gola stringersi. So che una volta che si aprirà la porta non ci sarai tu ad accogliermi come facevi sempre, sfilandomi la giacca e dandomi un bacio sulla guancia. Con le tue ciabatte, gli occhiali appesi al collo e un maglione a caso, che qualcuno ti aveva comprato e tu semplicemente indossavi.
Mi siedo su quel piccolo divano e non trovo il tuo pc acceso, i tuoi fogli, non trovo la tua sigaretta elettronica appoggiata da qualche parte.
Penso a quante volte ho visto i tuoi dettagli sparsi in giro e che silenzio adesso crea la loro assenza. Non sento più il tuo profumo.
Diventa inevitabile provare una sensazione di tristezza indescrivibile. Tutto quello che eri e tutto quello che non hai più voluto essere è lì, in ogni angolo della casa. Fa male sai??? È come prendere il cuore e trafiggerlo con milioni di spilli.
Verrebbe quasi da fuggire lontano.
Ma ho imparato col tempo che a volte il dolore degli altri viene prima del proprio e così caccio via le lacrime ed il magone. Provo ad ignorare quei maledetti spilli e cerco in ogni anfratto del mio corpo uno spiraglio di energia, una minuscola ancora a cui aggrapparmi. Sorrido alla tua Fra e tento di alleggerire anche solo un briciolo del suo immenso dolore, o almeno mi illudo che sia così.

Manchi, e a dispetto di questa mancanza, io ti voglio ogni giorno che passa sempre più bene.
Chiara

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