venerdì 20 aprile 2018

Forme che cambiano

"È una persona solare". Che sciocchezza.
Che stupidaggini queste etichette che usiamo. Questo voler definire qualcuno. Questo nostro credere di conoscere realmente chi ci sta intorno.
E tu? Non eri anche tu una persona solare?
Una persona che amava la vita?
Certo che lo eri, amavi il mondo, amavi il buon cibo, i libri, il cinema. Amavi il sole, il caldo ed il mare. Amavi la buona compagnia, amavi parlare alle persone. Amavi la tua barca.
E ridevi, ridevi spesso, avevi un senso dell'umorismo invidiabile.
Queste sono tutte quelle sfumature di te che gli altri vedevano e percepivano. Questo è ciò che di te le persone amavano. Eppure nonostante tutto, è andata così. È andata come nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
Tu più di chiunque altro mi hai insegnato che definire le persone è un'illusione. È una sciocca necessità umana, per convincerci che ci stiamo capendo qualcosa. Per convincerci che stiamo prendendo una direzione, che ciò che facciamo sia la cosa giusta. Che chi ci circonda sia proprio come noi lo vediamo.
La realtà è, che non funziona così, ciò che percepiamo degli altri è solo una bozza.
Come quando ti metti a guardare la forma di una nuvola, tu ci vedi un drago e la persona accanto ci vede un albero e chissà in quanti modi diversi verrà interpretata. Potrà essere sia drago che albero, senza che una cosa escluda l'altra, ma non potrà mai essere qualcosa di definito e definitivo.
Il vento la cambierà in continuazione, farà uscire altri suoi lati o ne nasconderà alcuni.
È questo che siamo, forme in continua mutazione.
Possiamo essere percepiti in mille modi diversi, oppure in uno unico modo sbagliato o forse giusto, ma incompleto.
Ecco perché tu amavi la vita ma ad un certo punto hai smesso di farlo.
Non siamo definizioni, siamo emozioni.

Chiara