mercoledì 20 settembre 2017

Eilidh


Eilidh
Sua madre era una strega. E così la madre di sua madre e la madre della madre di sua madre, una generazione di streghe centenaria.
Non era facile essere una strega in un'epoca in cui le ragazzine della sua età sembravano uscite da riviste di moda. Così perfette, così glam, così tutte uguali. Persino il suo nome suonava come una nota sbagliata, Eilidh, chi mai si chiamava con un nome tanto arcaico?
A volte passava le ore a guardarsi allo specchio per capire cosa non funzionasse nel suo aspetto. Non che fosse brutta, ma nonostante facesse di tutto per poter assomigliare alle altre, c'era sempre qualcosa in lei, nei suoi lineamenti, che non si adeguava. Come se la sua natura prendesse il sopravvento. La verità era, che non sarebbe mai apparsa come una qualsiasi ragazza della sua età e lei non lo sopportava.
In quanto alle magie si sentiva negata. L' unico incantesimo che era riuscita ad imparare era accendere contemporaneamente nove candele in una stanza, formulando con un certo ordine delle parole bizzarre. Ma cosa mai potesse servirle una tale sciocchezza, non ne aveva davvero idea.
Sua madre non faceva che ripeterle di avere pazienza, tutto sarebbe stato compiuto a suo tempo. "Sei ancora una bambina e la magia ha paura dei bambini, arriverà quando non sarai più un pericolo per lei".
Ma Eilidh desiderava scatenare temporali, sparare fiamme dai palmi delle mani, trasformare tutti quei principini spocchiosi della sua scuola in ranocchi verdastri. Era o non era una strega? Accendere candele non la divertiva per niente.
E poi non era una bambina. Non lo era affatto.
Ovviamente nessuno era a conoscenza della sua vera natura, era un segreto da tramandare. L'umanità aveva sempre disprezzato le streghe per il fatto che le temeva, del resto si sa, quando l'uomo teme qualcosa lo distrugge.
Eppure, nonostante nessuno sapesse chi fosse veramente, era come se tutti lo avvertissero e le stavano alla larga.
La cosa che però la tormentava di più, era l'amore. Ad una strega non era concesso. Esse si servivano dell'uomo solo per procreare. Ed il frutto di qualsiasi rapporto, sarebbe stato sempre e per sempre di sesso femminile, come un incantesimo eterno. Un maschio non poteva essere strega. Tutta la sua famiglia era composta da donne e così come la sua, tutte le famiglie di streghe nel mondo.
A lei era piaciuto Will quando aveva 10 anni e Lucas a 12. Non era del tutto sicura che fosse amore, ma qualcosa aveva provato.
La risposta di sua madre era sempre la stessa "E' normale tesoro mio, finché la magia non avrà occupato tutto lo spazio nel tuo cuore, ci infilerai sempre qualcuno per colmare il vuoto di qualche anfratto, ma poi non ci sarà spazio per nessun altro, l'unica cosa che amerai sarà la magia",
"E tu?, non amerò più nemmeno te mamma?"
"Oh si che mi amerai, mi amerai col sangue, la cosa più forte che ci lega e che non mente mai"
A lei sembravano tutti discorsi assurdi senza alcun senso, eppure il giorno in cui la magia prese ogni millimetro del suo cuore tutto cambiò. A 14 anni e un giorno, la sentì arrivare. Spiegare ciò che sentì è cosa impossibile, ma fu straordinario. Fu come sentirsi intera dopo una vita in cui si era sentita a metà, e cosa ancora più strana, sentì il cuore esplodere non di dolore ma di pace, capì che ora non ci sarebbero più stati anfratti vuoti e soli dentro di lei. Capì che si sarebbe bastata. Essere strega significava anche questo, non affidare la propria felicità a qualcun altro. Significava essere nati per unico scopo, che non dovevi cercare, sperimentare o capire era dentro di te, stoico e potente.
Finalmente non essere come gli altri era un dono, la magia aveva compiuto il suo primo miracolo. Era una strega, niente sarebbe più stato come prima e per un attimo le parve di sentire il vento invocare il suo nome.
Chiara

lunedì 18 settembre 2017

ribellle !

C’era in me un’irrefrenabile voglia di vivere, nonostante i miei stupidi capelli si arrendessero giorno dopo giorno restando inermi sul cuscino, fregandosene del mio volere.
C’è sempre stata in me una vita scalpitante ed impaziente, anche mentre la legavo al letto costringendola a stare calma, prendevo tempo cercando di ingannarla. Certi giorni la sentivo urlare capricciosa e vogliosa di giocare, era difficile domarla.
Avevo imparato a ripeterle a voce bassa: “non ho la forza adesso per portarti in giro, non ho la forza, ma l’avrò ” e funzionava, per qualche ora si calmava, socchiudeva gli occhi ed aspettava.
Solo per qualche ora, fortunatamente.
Alla mia vita ribelle ed impertinente io devo la vita.
Chiara

io ...

Non sono mai stata una ragazza acqua e sapone, ho sempre amato marcare i tratti del mio carattere sul mio viso, amo la sensualità accesa di rosso che sporca ogni parola che pronuncio.
Sono sempre stata così , con la testa immersa nelle nuvole e la mani in cerca di qualcosa.
Ho sempre creduto nei sogni, e nella corsa che devi fare per raggiungerli.
Mi sono persa milioni di volte nel testo di una canzone ed ogni volta per ritrovarmi c'è voluto impegno e volontà. Ho sempre avuto questa ossessione per le parole, sono così libere che afferrarle non è sempre facile, spesso ti scivolano via come pesciolini rossi.
Ho sempre avuto un amore incondizionato per la vita, per i colori che usa nel disegnare le sue storie.
C'è sempre stato in me il desiderio costante di esserci, di immergermi senza troppe domande , come a dire "sono qui e non voglio perdermi niente".
Chiara

domenica 17 settembre 2017

Ricami

Ho ricamato l'anima alla mia ombra
La addestro ad una nuova vita.
Imparerà a camminare senza paura,
in vicoli bui a testa alta.
Imparerà ad attraversare la notte senza sentirsi morire dentro ogni singolo rumore.
Imparerà ad affrontare e sostenere qualunque sguardo.
Imparerà la meravigliosa leggerezza di una passeggiata solitaria e che quel tratto di strada per arrivare a casa è più breve di come le era sempre apparso.
Scoprirà cosa si prova a non sentire più quell'istinto che ti spinge ad accelerare il passo.
Ho ricamato l'anima alla mia ombra
Imparerà a vivere senza il suo vulnerabile corpo.
Sarà al sicuro da qualsiasi spietata, mostruosa ed insensata vendetta.
Solo così, in qualunque angolo del mondo non avrà più bisogno di sentirsi protetta, cancellerà finalmente quella sottile differenza tra uomo e donna.
Chiara

Capricci

Quando hai fame mangi.
Quando sei troppo stanco dormi.
Quando hai freddo ti copri.
Quando ti prende la voglia ti tocchi.
Quando sei felice o troppo triste alzi il volume della musica.
Ma quando ti brucia il cuore? Non puoi certo toglierlo e riporlo in una scatola.
Non puoi piegarlo  nell'armadio insieme ai vestiti quando la stagione cambia.
Non lo puoi conservare nel freezer in un sacchetto, aspettando il giorno che lo scongelerai.
Non puoi metterlo in un baule nell'attesa che la moda cambi.
Quando il cuore brucia non c'è alcuna soluzione pratica. Lo tieni li dove è sempre stato, accettando i suoi umori.
Come il capriccio del vento quando ti spettina, attendi  che passi.
Chiara

Comodini impolverati

C'è chi si è sfilato la voglia di vivere di dosso come si fa con una collana, l'ha appoggiata su un comodino col pensiero di indossarla il giorno dopo.
Poi per chissà quale ragione,  il giorno dopo se ne è dimenticato e il giorno dopo ancora e ancora, fino a rimanere li a prendere la polvere, a perdere importanza.
Fino a perdere completamente il ricordo di quanto fosse bello indossarla.
Io la voglia di vivere la indosso come una collana saldata che non si può più sfilare. Ho deciso di metterci persino qualche goccia di colla per essere certa che non si apra mai.
Per essere sicura che qualsiasi cosa accada io non possa perderla. Per avere la certezza che nemmeno nei momenti peggiori la tentazione di toglierla vinca. Bisogna fottere il peggio quando decide di arrivare. Mentre ci guarda dritto negli occhi per farci paura, deve sapere che nemmeno stremati ci sfileremo la nostra voglia di vivere come ad arrenderci.
Che non ci abbasseremo mai ad appoggiarla distrattamente su un comodino impolverato.
Chiara

Trip

C'era una cosa a cui pensavo ad ogni trasfusione, un pensiero fisso che tornava puntuale ogni volta che, quella sacca appesa, mi nutriva goccia dopo goccia.
Mi chiedevo sempre se non fosse stato  possibile che per qualche assurdo meccanismo, percepissi insieme al sangue, le caratteristiche della personalità del donatore. Immaginavo quindi che una volta a casa avrei iniziato a manifestare comportamenti a me sconosciuti. Avrei potuto iniziare a coltivare interessi di ogni genere che prima ignoravo. Avrei potuto  per esempio darmi alle crostate di marmellata, sarei potuta diventare una femminista convinta, una vegana, o provare tutto d'un tratto interesse per la botanica. Sarei potuta tornare a casa e sentire l'irrefrenabile desiderio di uccidere gatti. Avrei potuto iniziare a rubare oggetti nei negozi. Sarebbe potuto accadere di tutto.
Trasfusione dopo trasfusione avrei smesso di essere me stessa. Avrei assimilato l'acidità di Linda, l'insicurezza di Amelia, l'introversione di Paolo e chissà quali e quante altre personalità.
E come me, nel mondo, milioni di persone sarebbero diventate un insieme di tante altre persone, non più le stesse. Mutate per sempre. Milioni di persone avrebbero smarrito la loro identità, non sarebbero mai più state le stesse di prima. Avrebbero perso la cosa più importante della loro vita, loro stessi.
Poi la sacca finalmente vuota, mi portava alla realtà, di lì a poco mi sarei sentita decisamente più forte, nient'altro che questo.
Da allora non ho mai smesso di lottare x essere me stessa, anche quando mischiarsi sarebbe più comodo, anche quando fingere sarebbe molto più facile, anche quando scontrarsi fa sicuramente  più male.
Il mio sangue dice sempre chi sono, pulsa nelle mie vene senza mentire mai, è la parte più vera di ognuno di noi.
Lo ascolto e so chi sono.
Chiara

Grazie per i tuoi occhi

Tra tutte le tue nipoti tu hai scelto me.
Due occhi verdi e dentro ad essi le sfumature di ciò che sono.
Sono passati ventitre anni da quando i tuoi occhi verdi come i miei, si sono chiusi per sempre.
Voglio credere che ogni orizzonte che scruto, ogni sole che vedo, ogni luogo che osservo, io lo stia guardando anche per te, attraverso i tuoi occhi. Voglio credere che ogni volta che il mio  sguardo si posa su una persona a te cara, tu da qualche parte, possa gioire.
I tuoi occhi splendono sul mio viso come un'eterna, inconsumabile e preziosissima eredità.
Con Amore infinito
Chiara

Che GIUOIA giuoisa

A volte penso di arrivare da un universo parallelo, mi guardo intorno e non ci capisco niente. Un fico secco.
Mi spiego, alcune persone amano usare i social per trasmettere ciò che non sono, per come dire, "confondere le acque". Ciò che mi sconcerta è  la loro felicità a tutti i costi per esempio.
Magari ti chiamano per dirti che sono in crisi e depressi, poi però come per magia, ti trovi la bacheca invasa da loro foto che sembrano raccontare momenti di felicità totale.
Ed io rimango lì , come un'interdetta.
Se il mondo fosse quello delle foto sui social sarebbe un mondo straordinario, di gente che si diverte sempre e fa cose bellissime ed ha amici stupendi che adorano. Famiglie perfette da mulino bianco, serate indimenticabili con luci perfette e con quei colori di un film a lieto fine.
Tutti a far cose strafighe, eventi di ogni genere, tutti soddisfatti e felici. C'è chi è felicemente alle Maldive e chi felicemente afferma che niente è più straordinario del proprio divano.
C'è chi è felicemente ad una festa imperdibile e chi è felicemente da solo, con la sua birra e la sua serie tv preferita. Ciò che conta è essere tutti felici, soddisfatti, realizzati e non sia mai che gli altri non lo sappiano. Anzi, è l'elemento chiave, gli altri devono sapere della loro sgargiante giuoia.
Tutti felici in questo universo di felicità assoluta.
Poi che ne so esci una sera, ti guardi attorno, ed i tavolini sono invasi da coppie che non si parlano più. Locali gremiti di gente con il cellulare in mano e tavolate di amici lobotomizzati dal nuovo IPhone.
Mamme isteriche che invocano tutti i santi perché i bambini fanno i capricci, adolescenti in cerca di Pokémon e gruppetti di amiche che ridono solo in occasione di un selfie, per poi spegnersi nuovamente in un secondo.

E se ci fai caso, come se non bastasse, c'è sempre in sottofondo musica di merda.

Menomale che poi torni a casa, apri fb e fai un sospiro di sollievo perché sono tutti nuovamente felici. Era solo un brutto sogno ...

Con giuoia immensa
Chiara.

Il mio cielo

Mi fa male il braccio sinistro per aver utilizzato troppo una stampella
Mi fanno male le ginocchia e le tibie , mi fa male il piede e la caviglia destra ..
Mi fa male all'incirca tutto. Ma ho il cuore felice perché vaffanculo al mondo, io se mi metto in testa una cosa la faccio.
Pago il pegno per ogni sforzo in più,  per ogni centimetro che percorro. A fine giornata ho la mia punizione,  per aver chiesto a questo corpo qualcosa che sembrava impossibile.
Ma non importa, io ci provo, perché a provarci si vince sempre. Perché se non ci provi hai perso in partenza.
Perché quando ero bambina mi è stato regalato un cielo a cui aggiungere le mie piccole, immense e luminose stelle.

felicemente stanca
Chiara

Time

Quando abbracciati mi dici "l'ultima canzone, poi andiamo" e scegli una qualsiasi dei Pink Floyd tra le più lunghe della playlist , capisco il valore di ogni singolo minuto.
E che l'amore cerca sempre un modo per fregare il tempo.

Con amore
Chiara

Tu!

Hai gli occhi così azzurri da vederci dentro stormi di rondini che migrano.
Attraverso il loro migrare solo guardandoti negli occhi io vedo nuovi mondi e vivo infiniti viaggi.
Quando poi mi stanco di viaggiare che le gambe tremano, mi riposo sul ciglio della via dell'amore, quella dentro la tua mano.
Mi faccio piccola piccola, che poi a dire il vero lo sono già e chiudo gli occhi.
Sei la mia libertà, quella che nessuno mi ha mai dato , quella che credevo di aver smarrito.
Sei il mio aquilone che mi insegna a volare, a non avere paura del vento.
con amore
Chiara

Gli amori..

Eccolo qua uno dei tanti amori della mia vita, che quando avevo 14 anni ero l'unica stronzetta a dire "io Vecchioni me lo sposerei domani" e le mie amiche schifate non mi hanno mai capita.
Ma bisogna avere tanti amori se si vogliono vivere più vite in una sola. Tanti amori che ti arricchiscano, che ti insegnino qualcosa che prima non sapevi, che riescano e riempirti gli occhi di comete. Che siano scrittori,poeti o cantanti, ciò che conta è che non vi stanchiate mai di innamorarvi. Che vi salvino quando nessuno può farlo, che vi raccontino qualcosa di voi che non conoscevate, proprio come dovrebbero fare i veri amori.
Roberto è uno degli uomini della mia vita, perchè a modo suo mi ha preso per mano e con pazienza disumana ha sopportato ogni mio umore ed ogni volta che ho creduto che il mondo facesse schifo mi ha dimostrato che non è del tutto vero.
Gli amori fanno questo, ti danno quel briciolo di bellezza per crederci sempre. E' per questo che la lista dei miei amori è lunga e magnifica, ci sono incisi nomi di cantanti, testi di canzoni, poeti e poetesse, scrittori , titoli di libri, pezzi di film, illustratori e fotografie sbiadite.
Non esiste l'amore in unica forma,non è qualcosa di definito, qualcosa che ha un inizio ed una fine. Tutti questi miei amori sono il riassunto di ciò che sono io, si intrecciano col mio DNA.
Non si innalzano su compromessi o regole da rispettare, sono liberi a volte si allontano ma raramente se ne vanno.
E posso amarli contemporaneamente senza sensi di colpa, senza ferirli,non esiste tradimento.
Con infiniti modi diversi mi hanno raccontato il mondo con i loro occhi, con i loro bellissimi occhi.

Con amore a tutti i miei amori
"e tutto il resto è un puttanaio di puttanate..."
Chiara

mercoledì 13 settembre 2017

essere o non essere


Oggi ho fatto gli ordini di Halloween, il sito dove ordino trucchi ed accessori ha delle tempistiche lunghe quindi mi porto sempre avanti.
Io attendo quel giorno come un bimbo la notte di Natale, perché è la ricorrenza che mi rispecchia di più. Non è così scontato essere gotici e dark ogni giorno, la società sebbene viviamo nel 2017 ha ancora qualche difficoltà ad accettare certi modi di essere. Se sei una ragazza che ama la camicetta e le ballerine lo puoi dimostrare ogni giorno senza dare nell'occhio. Ma se sei una che adora le borchie, i teschi e guanti in pizzo, diventa tutto più complicato. Puoi indossarli ovvio, ma c'è sempre una vocina dentro di te che dice "con moderazione, mi raccomando". Non è una vocina inventata, ma è vera, nasce a causa degli sguardi intorno a te. Eppure non sono una adulatrice del demonio e non faccio parte di alcuna setta, ho solo una passione per il nero, il vittoriano ed una simpatia sfrenata per le streghe. Trovo in halloween uno sfogo, una liberazione. Ovvio a volte portata all'estremo per via del trucco macabro, ma al di là del trucco ci sono io. È qualcosa che è dentro di me. Un paio di giorni fa ho avuto una visita di controllo da un medico che mi vedeva per la prima volta e dopo i complimenti per il taglio di capelli mi dice "tu sei una Rockettara, anzi no, sei una gotica stilosa", in un primo momento sono scoppiata a ridere, ma poi ho capito quanto io ce l'abbia scritto in fronte. Ero vestita in modo semplicissimo e senza strani trucchi, eppure gli sono bastati pochi minuti per capirmi. A volte penso che essere sè stessi riveli in modo semplice la nostra natura, anche quando non è nostra intenzione farlo, anche quando non lo urliamo a squarciagola attraverso abiti, trucchi o altri linguaggi. Viviamo in un mondo strano, la gente urla in continuazione il diritto alla libertà e il più delle volte sfocia in cattiveria, arroganza, ma poi giudica in continuazione, mandando a puttane la libertà degli altri. Siamo ancora tutti fermi lì, dietro la linea dei pregiudizi, ma è bello ricordare che una volta morti quella linea sparirà. Non mi spiegherò mai il perché le persone sprechino l'unica vita che hanno a non essere ciò che sono e ciò che vogliono. Senza urlarlo, sputarlo ed invocarlo semplicemente esserlo ed accettare che gli altri facciano altrettanto. Piantiamola di ripetere che siamo liberi di dire e fare ciò che ci pare, proviamo un attimo a capire chi siamo, proviamo a non sentirci sempre giusti. Il giusto non esiste, sono solo stupidi punti di vista.
Con affetto
La regina delle tenebre
Chiara

martedì 12 settembre 2017

Nelle pagine..

Quando le persone mi chiedono come mai io legga così tanti libri, non so mai dare una risposta precisa. So per certo però, che una delle motivazioni che mi spinge a sfogliare tutte quelle pagine è che più mi guardo intorno e più ciò che vedo non mi piace. Potrò trovare nei libri mostri terrificanti, serial killer spietati, personaggi privi di scrupoli, ma senza dubbio meno pericolosi degli uomini che popolano questa terra. Meno pericolosi dell'ignoranza che dilaga, della cattiveria e dell'arroganza che ogni giorno respiro. I libri aprono le loro porte a chi come me, non ha più voglia di gente che urla, di gente che ha ragione, di gente che odia e che giudica. Di persone che sanno anche se non sanno, di persone che mentono sapendo di mentire, di gente il cui cuore è marcito su una dispensa secoli fa.
Di questo groviglio di voci sovrapposte che parlano una lingua che non conosco più.

Ora vado... che Neil Gaiman mi aspetta.
Chiara

Un uomo distinto..

Lo senti arrivare il Temporale, dall'odore dell'aria, dal rumore delle foglie, dalle voci in strada che piano piano svaniscono, come se non ci fossero mai state.
È un signore distinto in completo grigio. Ha una bombetta in testa ed un bastone sul quale non si appoggia. Osservandolo con la giusta attenzione, potreste notare una valigetta in cuoio che stringe in una mano, si dice sia la sua porta fulmini. Non se ne separa mai.
Ma non è cosa buona fissarlo troppo a lungo, del resto si sa, quando si arrabbia è in grado di scatenare il finimondo.
E nel silenzio che va seminando per le strade, resta solo l'eco dei suoi passi, è pronto per dare inizio al suo show.
Chiara

lunedì 4 settembre 2017

Qualcuno mi salva dagli artigli della notte

Capita spesso che la notte sferri i suoi artigli nascosti sotto il letto. Mi lascio spaventare, tento di difendermi ma li sento, sono intorno a me, inizio a sentire i graffi sul mio corpo.
Così trovo rifugio in una playlist. Il primo che arriva a salvarmi è il Signor Cohen. Mi prende per mano e insieme balliamo un lento, in una sala con grandi lampadari ai soffitti. La tranquillità che la sua eleganza trasmette è inspiegabile. Vedo nei suoi occhi storie di amori impossibili. Appena il tempo di abituarmi, di imparare i passi, e la sua figura piano piano svanisce. Mi ritrovo sul sedile di un auto a guardare fuori da un finestrino. Il paesaggio che mi scorre accanto lo conosco, è la mia Irlanda. Il verde è inconfondibile. Capisco che i Cranberries mi hanno rapita. Abbasso il finestrino e come un aquilone la mia mano gioca col vento. Mi mancava quel vento, mi mancavano quelle nuvole.
Chiudo gli occhi per pochi istanti e quando li riapro tutto è nuovamente cambiato. Ci sono candelabri in ogni angolo della stanza e quadri di antichi ritratti appesi alle pareti. L'atmosfera mi fa sentire a casa. O meglio, mi fa sentire dove avrei sempre desiderato vivere fin da bambina , sono in un Castello. Il camino in fondo alla stanza è acceso, il tepore mi avvolge. Fuori la pioggia è incessante ed il vento ulula come la solitudine di una cane.
Mi sdraio su un divano in velluto nero e guardo il fuoco prendere forme sinuose,  sento lo stesso calore di un abbraccio. Capisco che è la dolce Lovesong dei Cure.
E senza nemmeno rendermi conto, ad un passo dal sonno eccomi lì, su un terrazzo di un grattacielo. Ho una birra in una mano e nell'altra solo il vuoto. Tutto intorno a me è illuminato. È notte fonda, ma persino da lì in cima riesco a  percepire la presenza di persone per la strada. Persone che come me, hanno i loro artigli sotto il letto con cui fare i conti. Ricordi, paure, dolori, dubbi e poche certezze. Forse il loro rifugio è la strada. E mentre giungo a questa riflessione, prima di abbandonarmi completamente al sonno la riconosco, ora so chi mi ha portato lì, Ordinary People. La voce di John Legend mi conduce lontana da ogni ombra presente nella mia stanza. Sono al sicuro.
Almeno per stanotte.
Chiara