martedì 15 aprile 2014

"Nel mondo io camminerò tanto che poi i piedi mi faranno male"





La maggior parte delle persone è convinta che camminare sia un'azione naturale come respirare, credono che non sia possibile dimenticarne i meccanismi hanno l'assoluta certezza che sia come la propria impronta digitale ovvero che appartenga a loro in modo indissolubile. In realtà non è del tutto vero o meglio non lo è per tutti. Ho dovuto imparare a camminare un' infinità di volte ed ogni volta ho scordato qualcosa su come eseguire un passo perfetto. Ogni volta che mi sono rimessa in piedi ho avuto la sensazione di essermi scordata completamente come riuscire a compiere un passo dopo l'altro, c'è sempre qualcosa che perdi dietro di te, qualcosa che prima facevi e che adesso non sai più fare, puoi perdere l'equilibrio, la postura, la forza necessaria. Devi concentrarti al massimo per coordinare il movimento tacco-punta e alzare il ginocchio nel modo esatto. Perdi la tua naturale andatura e il tuo portamento iniziale va scemando pian piano. 
Imparare a camminare è paragonabile ai sentimenti. Sembra assurda come affermazione ma con il tempo mi sono accorta che è lo stesso identico percorso. Tutte le volte che nella vita qualcuno ci ferisce, ci delude e ci ruba un frammento di cuore crediamo sempre che sarà l'ultima volta, che impareremo a non starci più male e che se dovesse accadere di nuovo, sapremo esattamente cosa fare per non soffrire ancora, poi però quando la stessa situazione si ripete, tutto ciò che avevamo imparato sparisce di colpo e ci ritroviamo a dover ripartire da zero, ma prima di poterlo fare, abbiamo bisogno di riposare, di raccogliere le forze e le energie necessarie, abbiamo bisogno del nostro tempo, di recuperare tutti i pezzi sparsi ovunque e rimetterli insieme, come una sorta di "riabilitazione"
Ogni volta che ricominci da capo sei una persona diversa da prima, una parte di te resta immutata, mentre qualcosa anche se microscopico o quasi invisibile cambia. 
Ho capito che ciò che muta è ciò che ci permette di rialzarci, di andare avanti, è quella parte nuova di noi che non ha un passato e non ha memoria non conosce sofferenza, è la parte di noi che si innamora della vita per la prima volta e con un nuovo entusiasmo è in grado di affrontare qualsiasi cosa, sia che si tratti di sentimenti sia che si tratti di dover rialzarsi in piedi.

Io credo che camminare sia straordinario, è qualcosa che spesso le persone sottovalutano, credo che se desideri un bicchiere d'acqua e ti alzi per prenderlo è molto più dissetante di quando qualcuno gentilmente te lo porta.

Passo dopo passo, ritornerò a dissetarmi senza chiedere aiuto, la parte nuova di me sarà pronta per ricominciare, perché che si tratti di ferite sulla pelle o di ferite nel cuore ne vale comunque sempre la pena. 

Chiara (Piovono parole) 

4 commenti:

  1. Bel pezzo. Grazie per averlo scritto :-) <3

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  2. Ci sono scritti che ti appagano, che coinvolgono o che ti fanno riflettere. Questi ultimi CI MIGLIORANO. E' il caso di questa bella, profonda riflessione.

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