venerdì 21 giugno 2019

L'uomo che offrì il suo piedistallo


Le persone non si separavano mai dal proprio piedistallo, ogni volta che si spostavano non dimenticavano mai di portarselo appresso.
Li vedevi camminare per le strade, andare al lavoro, uscire il venerdì, dirigersi al cinema sempre con in mano il loro inseparabile piedistallo, pronto all'uso.
Poi al momento giusto, a volte anche al momento sbagliato ci salivano sopra.
Le persone amavano ergersi sui loro piedistalli per mostrare a tutti il proprio valore, la propria intelligenza, il proprio bagaglio culturale.
A volte semplicemente, la propria arroganza.
In mezzo a tutte queste persone così saccenti, c'era un uomo, un piccolo uomo. Con mani piccole e un camice svolazzante.
Lui non faceva caso ai piedistalli degli altri e soprattutto non faceva caso al suo piedistallo. Che a rigor di logica poteva essere tra i piedistalli più alti ed imponenti del mondo, se non fosse che al piccolo uomo di ergersi non importava nulla. Tanto che un giorno, un giorno come un altro, mentre si dirigeva al lavoro, vide un ragazzino con le stampelle camminare affaticato.
L'uomo piccolo si avvicinò al ragazzino e non sapendo cos'altro farne del proprio piedistallo, gli sembrò naturale poterlo offrire :
"Mi sembri stanco, tienilo pure, siediti e riposa quanto vuoi."
Il ragazzino sfinito finalmente si riposò e guardò quel piccolo uomo col camice, allontanarsi sorridente.

Mi mancano le persone come te.
Mi manca avere accanto qualcuno che mi insegna senza volerlo.
Che invece di imporre un insegnamento, sceglie di raccontarlo.
Mi mancano i tuoi modi gentili, il tuo stare in disparte, il tuo curioso ascoltare.
Mi manca il tuo cuore.
Seduti su quel piedistallo che non sapevi e non amavi usare, ci siamo sentiti tutti più al sicuro.
Grazie
Con amore Chiara

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