venerdì 21 giugno 2019

Il Boss

Chiamarlo concerto sarebbe troppo riduttivo e chiamarlo spettacolo, non gli darebbe giustizia.
Ciò che ha messo in scena Bruce Springsteen a Broadway lo scorso anno è un'esperienza.
Lui da solo sul palco, le luci basse e tre strumenti : il pianoforte, la chitarra e l'armonica.
Ma ciò che ha realizzato, non è "solamente" musica.
Il Boss in questa occasione decide di farci un immenso dono, raccontarci la sua vita come un lungo e poetico monologo, come fosse una voce fuori campo che narra tutto ciò che lo ha reso la persona che è oggi.
E tra un racconto e l'altro, tra una canzone e l'altra, quest'uomo ci prende il cuore per due ore e con mani esperte se ne prende cura.
Credetemi, vi innamorerete di lui, se ancora non lo siete. Per il suo modo di cantare, ma soprattutto per il suo modo di raccontare.
Perché è il racconto, il protagonista principale.

Bruce parla della sua famiglia, del suo difficile rapporto col padre, dell'amore per sua madre, dei suoi sogni da ragazzo, della prima volta che ha toccato una chitarra e della sera in cui ha incontrato sua moglie, quella sua dea dai capelli rossi. Parla degli amici persi nella guerra del Vietnam e lo fa con il nodo in gola .
Attraverso tutte queste storie ci conduce con estrema dolcezza e malinconia nella sua America, un'America che ha amato, odiato e ancora amato, nonostante oggi sia piuttosto preoccupato per come stiano andando le cose.
È un viaggio, un viaggio in cui lui è alla guida e noi siamo seduti sul sedile accanto a goderci il panorama, a goderci il sottofondo musicale, mentre sogniamo ad occhi aperti.

Ipnotizzata, è così che mi sono sentita per due ore. In preda alle emozioni più inaspettate, non riuscivo nemmeno a commentare ciò che stavo ascoltando e vedendo. Con gli occhi lucidi ho desiderato di essere lì davanti a lui e poter applaudire.

C'è un racconto che mi ha colpito moltissimo, quando Bruce parla dell'amore che sua madre aveva per il ballo, del fatto che trovasse sempre un motivo per poter ballare :"ce l'aveva nel sangue".
Poi la madre si ammalò di Alzheimer :"ma ogni volta che sentiva della musica in una stanza, chiedeva di poter ballare, perché quello era più forte del linguaggio e persino più forte della memoria".

È questo ciò che significa essere un artista, essere musicista ed essere una Rock Star, significa trasmettere qualcosa di indimenticabile, significa lasciare un segno indelebile sotto la pelle di chi ti ascolta. Significa non essere un semplice burattinaio di parole, ma far sentire che in tutto ciò che crei, che inventi e che scrivi, c'è la vita che pulsa ininterrottamente. Innumerevoli frammenti di  ricordi mai andati persi, che brillano in ogni canzone e in ogni accordo.

Non fate l'errore di privarvi di questo regalo che Bruce ha voluto farci, a prescindere che la sua musica vi piaccia o meno , fate un gesto di amore verso voi stessi e guardatevi questo spettacolo.
Gliene sarete grati per sempre.
Chiara

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