lunedì 17 febbraio 2014

Ophelia ...













(immagine utilizzata di “mandy-tsung”_inner-peace1)

“Quando Ophelia fu sola , pianse, non sapeva per quale ragione stesse piangendo, semplicemente le lacrime avevano iniziato a scendere come  la cosa più naturale del mondo. Non perchè era rimasta sola, non c’era un motivo preciso, non era  perchè si sentiva come se un carrarmato fosse passato sul suo corpo, nè per i suoi ricci stesi senza vita sul cuscino , e nemmeno per quella tremenda nausea che non se ne andava, forse era solo che aveva il cancro. Quando resti sola con quella macchia nera che un po’ alla volta mangia qualcosa di te , quando nel silenzio della tua stanza ti sembra  sentirlo sgranocchiare, quando senti che non esiste la certezza di poterlo fermare , le lacrime scendono e non c’è modo di fermarle è inevitabile, inevitabile come un brivido quando il freddo ti sorprende. .
Si asciugò l’ultima lacrima e decise, almeno per quella sera, che  non le importava sforzarsi di star bene, non le importava  dimostrarsi forte e senza paura, quella sera desiderava solamente lasciarsi andare, desiderava ascoltare il suo dolore e rispettarlo, perchè è così che deve essere, ci sono momenti in cui il dolore va rispettato, va compreso e va accettato, come del resto si fa con la felicità.
Domani sarebbe stato un giorno diverso, domani avrebbe lottato con tutte le sue forze, ma quella sera si lasciò cullare dal suo dolce e disperato dolore come fosse un amante, uno di quegli amanti che al risveglio non trovi più accanto.”

 Chiara G. (Piovono Parole)

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