Quando parlo di viaggi e dei luoghi che vedo, parlo sempre omettendo cosa significhi per me affrontare un viaggio.
Per prima cosa significa organizzarlo spesso nei minimi dettagli, che
poi possono sempre subire variazioni, ma è importante per me non fare
mai le cose in modo troppo superficiale .
La prima cosa da fare se
decido di viaggiare in aereo è prenotare l'assistenza. Cosa che mi ha
salvata sempre. Le volte in cui non l'ho fatto, me ne sono sempre
pentita. Avere a disposizione una carrozzina per evitare di attraversare
un aeroporto a piedi, che per me sarebbe davvero stancante, è
fondamentale. Se pensiamo al JFK di NY, doverlo attraversare significa
fare km a piedi. Cosa che influirebbe troppo su stanchezza e dolori.
Prenotare l'assistenza significa anche non stare in piedi durante le
code per il check in ed a volte evitare le scale, sia per scendere alle
piste che per salire sull'aereo. Insomma tutta la stanchezza
dell'aeroporto viene notevolmente diminuita.
Quando sono stata a NY
per me è stato importante valutare anche tantissime altre cose. Abbiamo
scaricato una cartina della metro in cui venivano segnalate tutte le
stazioni munite di ascensore. Evitare tutte quelle scale per le mie
gambe è stato di vitale importanza. Quindi con mappa sul cellulare
sapevamo sempre dove era meglio scendere o salire. Avevamo le cartine
per i bus. E sulle stesse cartine digitali, tutti i luoghi di interesse
con i vari take away vicini, per evitare di girare troppo a vuoto.
Suddividevamo sempre le giornate in due parti, per avere la possibilità
di riposare almeno 2 orette il pomeriggio. Ho visitato NY sempre con
stampella e con antinfiammatori e antidolorifici a portata di mano. Ciò
nonostante arrivavo spesso a fine serata strisciando e con dolori
praticamente ovunque. Quando sono stata su Skye in Scozia, mentre
andavamo a consumare l'ultima cena della vacanza in un pub, la mia
rotula si è fratturata. Così, all'improvviso, mentre camminavo. Ho
trascorso una notte da incubo nel B&B e la giornata seguente da
inferno all'aeroporto. Non avendo prenotato l'assistenza mi è stata data
una carrozzina da utilizzare solo fino al gate e poi con un ginocchio
rotto, ho dovuto arrangiarmi a fare tutte le scale. Per poi affrontare 2
ore e mezza di volo e il viaggio in auto da Bologna a Brescia. Quindi
no, non è mai facile.
Ma a volte trovo che le persone ragionino
troppo in modo semplicistico. Quando vedono che una persona con
difficoltà fisiche ed economiche viaggia, il primo pensiero è "beh
allora non sta poi così male". Vorrei dire a queste persone che si può
viaggiare anche se si hanno pochi soldi, risparmiando, facendo sacrifici
e adeguando il viaggio alle proprie possibilità. E soprattutto,che si
può viaggiare nonostante i problemi fisici. Stringendo i denti, evitando
di lamentarsi per ogni cazzata e prendendo tutte le precauzioni
possibili.
Si viaggia ognuno a proprio modo. Esiste un modo diverso per fare qualsiasi cosa. Il mio è su misura per me.
Quando devo partire non penso mai alle cose che potrebbero andare storte, penso solo che sto realizzando un nuovo sogno.
Pochi mesi dopo la frattura alla rotula, avevo un volo per Valencia
prenotato. Non l'ho disdetto, non ha vinto il timore. Il mio corpo è
questo, è fragile, che io sia al supermercato vicino a casa mia, che io
sia dall'altra parte del mondo.
A volte è vero vince la sua fragilità, ma quando vinco io, ecco quella si chiama VITA.
Chiara
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