venerdì 11 agosto 2017

Ladra di istanti

Non ricordava quando fosse stata l'ultima volta che aveva dormito in una vera casa, erano passati anni, sebbene ora ne avesse a malapena sedici. Suo padre era morto quando aveva solo pochi mesi e sua madre aveva sempre amato più gli spacciatori di quanto amasse lei. Vivevano in una baracca nei sobborghi di Brooklyn , aveva capito di voler fuggire quando ancora era una marmocchia che succhiava il pollice.
Quella donna non era certo sua madre, nonostante l'avesse messa al mondo.
Non era stato difficile scappare, semplicemente un giorno non era più rientrata e nessuno da allora l'aveva mai cercata. Aveva imparato in fretta a sopravvivere, con piccoli furti, rovistando nei cassonetti e altre cose simili. Dormiva dove capitava, a volte nei dormitori per i senza tetto, altre nei parchi e nei giorni più fortunati a casa di chi, ogni tanto la ospitava. Aveva provato a lavorare in un market sulla ventiduesima strada , ma dopo essere stata  incolpata ingiustamente di un furto , aveva capito che le persone non erano disposte a fidarsi di una come lei.
Quando il tempo glielo permetteva, soprattutto sul finire dell'estate, amava sedersi sulle panchine ad osservare le persone. Provava ad inventarsi le loro storie, ad immaginare le loro splendide vite. Invidiava ognuno di loro. Certo sapeva che non tutti erano felici, non era un'ingenua. Sapeva che non bastava una casa ed un lavoro per esserlo e a volte non bastava nemmeno l'amore. Eppure non riusciva a fare a meno di invidiarli.
Una volta Willy , il senza tetto più saggio di Central Park, le aveva detto che l'amore è un cerchio. Tu nasci e vieni amato, cresci nell'amore e muori amando. Se questo cerchio in un qualche modo però veniva spezzato, allora sicuramente saresti morto solo come un cane. Sosteneva, che se non ricevi amore,  non puoi essere in grado di darlo. In quanto a lei, il suo cerchio non era mai nemmeno iniziato. Sapeva che la teoria di Willy era una stronzata, eppure questa cosa non aveva mai smesso di angosciarla. Era davvero destinata alla solitudine e ad una vita senza amore ?
Cercò di cacciare via questo pensiero dalla sua mente spiando l'amore nei passanti. Era questo ciò che faceva seduta su quella panchina, rubava gli istanti degli altri. Metteva in pratica l'unica cosa che la vita le aveva insegnato.
Chiara

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